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Documentos sobre a Relação Judaica-Cristã

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Angelus - Domenica, 30 ottobre 2005 (estratto)

Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) 1927-
Vaticano (2005/10/30)

 

Cari fratelli e sorelle!
Quarant’anni or sono, il 28 ottobre 1965, si tenne la settima Sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ad essa ne seguirono altre tre in rapida successione, e l’ultima, l’8 dicembre, segnò la chiusura del Concilio. Nella fase finale di quello storico evento ecclesiale, che era iniziato tre anni prima, venne approvata la maggior parte dei Documenti conciliari. Alcuni di essi sono più noti e vengono spesso citati; altri lo sono di meno, ma tutti meritano di essere richiamati, perché conservano il loro valore e rivelano un’attualità che, per certi aspetti, è addirittura aumentata. Vorrei, quest’oggi, ricordare i cinque Documenti che il Servo di Dio Papa Paolo VI e i Padri conciliari firmarono quel 28 ottobre 1965. Essi sono: il Decreto Christus Dominus, sull’ufficio pastorale dei Vescovi; il Decreto Perfectae caritatis, sul rinnovamento della vita religiosa; il Decreto Optatam totius, sulla formazione sacerdotale; la Dichiarazione Gravissimum educationis, sull’educazione cristiana; e infine la Dichiarazione Nostra Aetate, sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane.
(…)
Anche la Dichiarazione Nostra Aetate è di grandissima attualità, perché riguarda l’atteggiamento della Comunità ecclesiale nei confronti delle religioni non cristiane. Partendo dal principio che "tutti gli uomini costituiscono una sola comunità" e che la Chiesa "ha il dovere di promuovere l’unità e l’amore" tra i popoli (n. 1), il Concilio "nulla rigetta di quanto è vero e santo" nelle altre religioni e a tutti annuncia Cristo, "via, verità e vita", in cui gli uomini trovano la "pienezza della vita religiosa" (n. 2). Con la Dichiarazione Nostra Aetate i Padri del Vaticano II hanno proposto alcune verità fondamentali: hanno ricordato con chiarezza lo speciale vincolo che lega i cristiani e gli ebrei (n. 4), hanno ribadito la stima verso i musulmani (n. 3) ed i seguaci delle altre religioni (n. 2) ed hanno confermato lo spirito di fraternità universale che bandisce qualsiasi discriminazione o persecuzione religiosa (n. 5).
Cari fratelli e sorelle, mentre vi invito a riprendere tra le mani questi documenti, vi esorto a pregare insieme con me la Vergine Maria, affinché aiuti tutti i credenti in Cristo a tenere sempre vivo lo spirito del Concilio Vaticano II, per contribuire ad instaurare nel mondo quella fraternità universale che risponde alla volontà di Dio sull’uomo, creato a immagine di Dio.

 

 

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